Aeroplani, 1928
Antonio Marasco (Nicastro 1896 – Firenze 1975)
Aeroplani
olio su tela
1928
cm 102,5 x 98,7
Nel 1906 Antonio Marasco si trasferisce a Firenze. Nel 1912 si iscrive al Liceo artistico, poi all’Accademia di Belle Arti.
Sono gli anni in cui aderisce al movimento futurista e diventa intimo di Filippo Tommaso Marinetti, con il quale compie un viaggio in Germania, dove a Monaco conosce Kandinskij, e in Russia, stabilendo importanti rapporti con l’avanguardia artistica: un’occasione importante per aggiornare il suo linguaggio pittorico.
Tornato in Italia, nel 1914 partecipa alla I Mostra Internazionale Futurista di Roma e a giugno dello stesso anno conosce Umberto Boccioni, che esercita su di lui un forte influsso, al punto che tutta la sua pittura di quegli anni ne resta influenzata.
Marasco è sempre più presente nelle più importanti mostre dei Futuristi in Italia e all’estero.
Tra la fine degli anni venti e l’inizio degli anni trenta, l’artista vive la stagione più felice della sua pittura: le opere di questo periodo tendono a una notevole sintesi astratta, a un visionarismo astratto-metafisico popolato da strutture architettoniche o naturalistiche. Marinetti nel catalogo Mostra futurista del 1931 definisce Marasco come «un potente disegnatore di forme dinamiche».
L’opera Aeroplani appartiene al periodo della creazione dei suoi più significativi capolavori, di maggiore riconoscimento dell’artista nel contesto futurista e anche internazionale.